Le Carezze: come piace agli uccellini
Con un po’ di fantasia, potremmo parlare della cantina Le Carezze come si racconta una storia. Luigi Marangoni, affermato industriale nel settore degli impianti per l’uso del gas, acquista negli anni 90 una piccola azienda agricola in quel di Terrazzo, poco lontano dal fiume Adige, suoli argillosi, piuttosto umidi, adatti alle mele purché si ricorra ai fitofarmaci. Già dal gas non nasce nulla di potabile (De Andrè lo direbbe meglio usando i diamanti) e il signor Luigi vuole qualcosa di più ecologico, quindi tira via i frutteti e fa invece piantare 4 ettari di querce, carpini, frassini, ontani, aceri, cipressi, noccioli, gelsi bianchi (quelli per i bachi da seta), con un laghetto, alcuni stagni e viali alberati. Dopo una ventina d’anni, nel 2015 la foresta ha fatto il suo dovere, l’ambiente si è rigenerato, la biodiversità è tornata, proprio come i pesci nei canali di Venezia durante il lockdown di primavera. Con le arnie delle api arrivano i fiori, gli uccelli, il picchio, il martin pescatore, pesci gatto, carpe, lucci, qualche volpe e, nel bosco, il pungitopo e i funghi edibili spontanei. Dal 2015 sulla parte seminativa si impiantano 10 ettari di vigneti di nuove varietà resistenti alla peronospora e all’oidio, vista l’umidità della zona: il Sauvignon Kretos, la Malvasia istriana, il Palava (traminer + Müller-Thurgau), cabernet volos e merlot.
Freud ci scriverebbe un libro su questo ritorno alla Madre Terra, sulla primordiale ambizione dell’uomo a creare il suo paradiso terrestre, come fanno gli dei, con strumenti umani come vitigni resistenti, su questa sfida di una viticoltura totalmente biologica in un territorio ostile, quasi una nuova conquista, la fondazione di una colonia sul nuovo pianeta.

Nel 2017 la prima vendemmia: i grappoli subiscono un appassimento dai 20 ai 50 giorni in fruttaio, su piccole cassette, per diventare perfettamente maturi perché, come ci spiega l’agronomo Fabio Melotto, in natura la riproduzione della vite avviene attraverso gli uccellini che si cibano dell’uva matura nella quale il seme è legnoso, altrimenti se i semini sono ancora verdi, non sono idonei alla riproduzione e rendono il vino acerbo e sgraziato. I vini, tutti certificati bio, sono insoliti, interessanti, di notevole struttura ma di semplice e piacevole beva, molto orientati sul frutto, con tannini sempre naturalmente morbidi, pieni di gusto, proprio come piace agli uccellini.

Piacevoli per noi gli spumanti charmat: l’Iris 2019 da Sauvignon Kretos (Iride in greco è la messaggera degli dei), e Genesi (origine del mondo, primo libro della Bibbia) 2019 da Malvasia, con aromi di agrumi maturi, frutta esotica, caramelle d’orzo, entrambi gustosi, lunghi e puliti. Molto interessante anche il bianco fermo Jupiter (Giove creatore) 2018 da Palava, colore giallo dorato, profumi di frutta matura ed esotica, di grande struttura con una freschezza che non ti aspetti e 14° gradi alcol, ma solo se si legge l’etichetta.
Poi due rossi, l’Urano 2019 da Cabernet Volos, con note di confetture, curioso per sentori quasi vinosi, con tannini morbidi e bella freschezza. Infine il Vulcanus 2017, corpo e alcol come un amarone, ma dall’insolita divertente facilità di beva.
E la fine di questa storia? Vissero tutti felici e contenti? Beh, felici non lo so, ma se vi scolate la bottiglia, contenti lo sarete di certo, e allegri come uccellini.
Prezzi: Iris e Genesi a 17,90€; Jupiter a 17,00€; Urano a 27,50€ e Vulcanus a 33,00€.
Cantina Le Carezze, via Carezze 28/A, Terrazzo (VR).
www.cantinalecarezze.it
Tel. 0442 1723481
Sempre un piacere leggervi! Bravi