L’auto che fa bere

Oggi mi sento veggente e azzarderò delle previsioni sul futuro.

Nel prossimo futuro probabilmente il vino di fascia medio bassa non costerà di più, grazie alla sempre maggiore meccanizzazione e diminuzione della manodopera umana, vedi le macchine che vendemmiano, quelle che potano, l’uso di droni, ecc. Invece i vini artigianali per i consumatori esigenti, ahinoi, aumenteranno di prezzo.

Altra predizione, sicuramente la viticoltura sarà sempre più ecosostenibile, attenta alle problematiche ambientali, sia per amore o sensibilità sociale, sia per forza o vincoli sui presidi fitosanitari.

Cambierà anche il modo di consumare il vino. Secondo i dati ISTAT nel 2016 i consumatori giornalieri di bevande alcoliche erano il 21,4% della popolazione, confermando il trend discendente degli ultimi dieci anni con il 29,5% nel 2006.

Nel presente un forte limite al consumo di alcolici è dato anche dalle norme sulla guida dei veicoli. Nel corso del 2017, per contrastare la guida sotto l’effetto di alcool e di sostanze stupefacenti, sono stati attivati dalle Forze dell’ordine 1.015 posti di controllo in 80 province italiane. I conducenti controllati sono stati circa 36.861 e i test su strada hanno rilevato che il 5,7% degli automobilisti esaminati (pari a 2.104 guidatori) è risultato positivo all’alcol test con un tasso alcolemico superiore a 0,5 g/l, con le conseguenti sospensioni, ritiri di patenti, perdita di punti, sapide multe.

Sarà inarrestabile la marcia dei diritti delle donne, anzi è già capitato in provincia di Grosseto e di Brescia che qualche notte la polizia ha beccato più guidatrici alticce che maschietti, indizio premonitore dei tempi a venire.

Ma faccio l’ultima previsione: gli incidenti sulle strade caleranno bruscamente fin quasi a scomparire e noi, senza ubriacarci del tutto, potremmo bere tranquillamente quanto ci dà piacere. Poi saliremo sulla nostra auto a guida autonoma, armata di telecamere, radar e sensori e lei ci porterà tranquillamente a casa, rispettosa di tutte le leggi e i limiti. Bisognerà darle un nome per interagire con lei e la mia si chiamerà Virtù.

Matteo Guidorizzi

Mi chiamo Matteo Guidorizzi e sono un docente di materie letterarie di liceo da poco in pensione, ho un’età -anta-tanta ma, per mia fortuna, sono preso da molteplici interessi, a cominciare dal mondo del vino. Sono attualmente socio dell’Ais (Associazione Italiana sommelier), dell’Onaf (Organizzazione nazionale assaggiatori formaggi) e sono iscritto all’elenco regionale dei tecnici ed esperti degli oli d’oliva, collaboro con una guida di vini ed una di oli EVO. Insomma ho un naso ed una bocca discreti, li ho ben educati negli ultimi decenni e li uso per setacciare la mia terra veneta e scoprirci le pepite, le cose buone spesso poco note ma legate alle tradizioni alimentari delle nostre genti. Ecco quindi già rivelate le finalità dei miei interventi in questo blog: parlare del mio territorio e divertirmi, anche in vostra compagnia, se vorrete leggermi.

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